“Astimusica” accende le luci: giovedì 6 luglio debutta la ventiduesima edizione

“Astimusica” accende le luci: giovedì 6 luglio debutta la ventiduesima edizione

Lou Dalfin, Rovazzi, Mannoia i primi tre nomi in scena. Paolo Conte padrino di Asti God’s Talent

Lou Dalfin, Rovazzi, Fiorella Mannoia: sono i primi tre nomi che Astimusica si gioca per prendersi il tempo della notte e conquistare il suo pubblico.
Da giovedì 6 luglio piazza Cattedrale diventerà il luogo della festa e dello stare insieme: non solo per divertirsi, ma per pensare. Lo ricorda il direttore artistico Massimo Cotto, che nell’ideare il programma della ventiduesima edizione ha pensato a “un palco su cui dovrà esserci un’alternanza totale e assoluta, mai un concerto dovrà essere uguale a un altro”.
E allora ecco, in questi primi giorni del festival, promosso da Comune e Asp, passare dalla musica occitana dei Lou Dalfin, che apriranno Astimusica giovedì 6 trascinando il pubblico in balli da cui sarà difficile stare lontani, ai tormentoni di Rovazzi (venerdì 7) iniziati l’anno scorso con “Andiamo a comandare” e proseguiti con “Tutto molto interessante”, fino al recentissimo video di “Volare” che ha incassato la presenza come copilota di Gianni Morandi e quasi 28 milioni di visualizzazioni nelle prime tre settimana di uscita. Ad aprire il concerto di Rovazzi ci sarà Cugi, uno dei più conosciuti dj della Provincia Granda.
Poi la voce senza eguali di Fiorella Mannoia, grande interprete della canzone d’autore sospinta dal successo dell’ultima canzone, “Che sia benedetta”, applaudita a Sanremo: Asti l’accoglierà sabato 8 e si emozionerà con parole nuove o brani senza tempo che la grande voce dell’artista sa mantenere inalterati nella bellezza anche a distanza di anni.
Ultimo appuntamento della settimana, domenica 9, sarà Asti God’s Talent, il talent show per cori oratoriani, voluto dalla Pastorale Giovanile Diocesana, che vedrà Paolo Conte tra il pubblico in veste di padrino.
La prevendita dei biglietti prosegue on line e sul territorio (www.astimusica.info), mentre per gli spettatori dell’ultima ora funzioneranno le casse sull’area del festival.
Inizio dei concerti ore 21.30.
Dopo Rovazzi (ingressi € 12; ragazzini fino a 16 anni € 10) e Mannoia (€ 35 e 25 con posti a sedere) le altre punte di diamante del festival saranno Stefano Bollani (mercoledì 12, € 20), Ghali e Vegas Jones (venerdì 14, € 12 in prevendita e 15 alla cassa). Sul grande palco di piazza Cattedrale, la cui fascinazione si rinnova ogni anno per Astimusica, arriveranno anche Maldestro (lunedì 10), Zac Harmon (martedì 11), Tre Allegri Ragazzi Morti (giovedì 13), Soul System (sabato 15), Antonella Ruggiero (domenica 16).
La rassegna ha il sostegno di Banca di Asti, Fondazione Cassa di Risparmio di Asti, Iren, AEC; media partner La Stampa.
Info su prevendite dei biglietti e programma: 371.3902989; www.astimusica.info.

L’Associazione Libera presenza fissa al festival per diffondere il gusto della legalità

“Anche quest’anno lo sforzo degli organizzatori – dice Giovanna Beccuti, presidente dell’Asp – è stato quello di portare ad Asti la buona musica e dare a tutti la possibilità di partecipare: sette concerti su undici sono a ingresso libero. In questa edizione, dove la rete organizzata dei controlli mirerà ad assicurare concerti sicuri, ci sarà un’impronta particolare dedicata alla legalità: l’associazione Libera sarà infatti ospite fissa dei concerti free. Siamo lieti di poterla accogliere per contribuire a far conoscere, in particolare, il progetto di Cascina Graziella”.
Il bene confiscato alle mafie, situato a Moncalvo e affidato a Rinascita, entro il 2018 diventerà una comunità per donne con problemi di violenza e di dipendenze.
Il Coordinamento Provinciale di Libera Asti gestirà, in piazza Cattedrale, uno spazio per incontrare i cittadini e far conoscere le attività e i progetti sul territorio; in vendita gadgets del sodalizio e prodotti di Liberaterra.
“Siamo entusiasti – commenta Isabella Sorgon, referente provinciale di Libera – di partecipare ad Astimusica per aggiungere quello che Don Ciotti, fondatore dell’associazione, chiama il ‘fattore L’: il gusto della legalità, la sensibilità ai temi della cittadinanza responsabile e dell’antimafia sociale che l’associazione ormai da più di 10 anni promuove sul territorio attraverso una presenza costante nei mondi della cultura della nostra città”.

Guida agli artisti dal 6 al 9 luglio

Lou Dalfin
Come gli antichi “trovatori” erano soliti esibirsi facendo da ambasciatori delle prime culture europee, così i Lou Dalfin di Sergio Berardo cantano nella tradizionale lingua “d’Oc” e portano la cultura occitana in giro per il mondo.
Nata nel 1982, la band è più di una band: è un fenomeno di costume che ha reso contemporanea la musica occitana, merito di una contaminazione irresistibile di tradizione delle Valli Occitane, rock, jazz e reggae. Così i Lou Dalfin hanno conquistato i festival, le piazze rock e folk di tutta Europa, i principali club italiani.
La band di Berardo ha raggiunto e superato il traguardo dei 30 anni di carriera, con oltre 1.300 concerti e 12 album. L’ultimo, «Musica endemica», è uscito nel 2016: un nuovo disco di inediti, frutto di anni di lavoro e con produzione artistica di Madaski (uno dei fondatori degli Africa Unite). Ma è sotto il palco che la musica dei Lou Dalfin diventa irresistibile, tra la gente che balla sulle sferzate di ghironda, il ritmo della batteria e le note che arrivano da fisarmonica e chitarra. Sul palco: Sergio Berardo, Riccardo Serra, Dino Tron, Enrico Gosmar, Carlo Revello, Mario Poletti, Chiara Cesano.

Rovazzi
Come recita la sua biografia, Fabio Rovazzi nasce nel quartiere di Lambrate, a Milano, il 18 gennaio 1994. Nel 2016 carica su youtube il video di una canzone rap che ha scritto e musicato: in poche settimane “Andiamo a comandare” diventa un tormentone e non solo tra i ragazzi. Tutti la cantano, il pezzo arriva in radio e porta Rovazzi in vetta alla classifica. Nello stesso anno appare nel video di “Vorrei ma non posto” di J-Ax e Fedez e in “Che ne sanno i 2000” di Gabry Ponte. Fenomeno della rete (oltre mezzo milione di fan solo su Facebook), disco d’Oro e di Platino, ospite di numerose trasmissioni televisive, a dicembre Rovazzi pubblica “Tutto molto interessante” mettendo a segno un altro successo dopo quello di “Andiamo a comandare”.
Disco d’Oro dopo due settimane, oltre 95 milioni di visualizzazioni su youtube in pochi mesi, “Tutto molto interessante” è un successo anche sulle piattaforme digitali. Recentissimo il singolo “Volare”.

Cugi
E’ uno dei dj più conosciuti della Provincia Granda: da sempre appassionato di musica, crea dj set che spaziano dalla edm alla house, passando alla dubstep e alla trap, fino alla dance anni ’90 e al rock, senza nessuna etichetta ma con la consapevolezza che il pubblico deve ballare e divertirsi.
Dj resident del Caveau Club – Alba, Cugi si è esibito nei festival e nei club più importanti del Piemonte.

Fiorella Mannoia
E’ una voce e un’artista d’eccellenza nel panorama musicale italiano. Timbro vocale unico e grande forza interpretativa sono i suoi tratti distintivi.
Fiorella Mannoia arriva ad Asti dopo il successo del brano “Che sia benedetta”: al secondo posto al Festival di Sanremo, si sono aggiunti il Premio della Sala Stampa Lucio Dalla e il Premio Bardotti per il miglior testo. “Che sia benedetta” è uno dei brani più trasmessi dalle radio, ai vertici di tutte le classifiche. La canzone, definita dalla stessa Mannoia “un inno alla vita” (il testo è di Amara e Salvatore Mineo, la musica di Amara), è contenuta nell’edizione speciale in doppio cd dell’album “Combattente”, che ripercorre le tappe dell’artista con brani come “Caffé nero bollente”, “Come si cambia”, “Quello che le donne non dicono”, “Le notti di maggio”.
Per la cantante romana, quella di Asti sarà una delle tappe della seconda parte di “Combattente Il Tour” che la porterà con la sua band nelle piazze, nelle arene e nei festival di tutt’Italia. Nei suoi concerti Fiorella Mannoia prende per mano gli spettatori per accompagnarli in viaggio nella grande musica d’autore, dalle ultime canzoni dell’album “Combattente” ai tanti successi di una grande carriera.

I cori di Asti God’s Talent
Da tre anni “Asti God’s Talent” è il talent show per cori oratoriani organizzato dalla Pastorale Giovanile Diocesana.
Sull’esempio di trasmissioni come “The voice” e “Italia’s got talent”, alla competizione partecipano 7 cori formati da giovani tra 13 e 30 anni, cui si possono aggiungere 5 “over”. I gruppi si sfidano sulle note di canti religiosi riarrangiati e coreografati, affidati alla valutazione della giuria chiamata a pronunciarsi su canto, arrangiamento e coreografia.
Questi i sette cori in gara che gareggeranno anche per aggiudicarsi il premio del pubblico (voterà tramite sms) e il “Premio Gazzetta d’Asti”: Torretta, Don Bosco, Cattedrale, San Domenico Savio, Castell’Alfero, Refrancore e Villanova.
Giurati l’attore Mario Nosengo, don Carlo Rampone, Mauro Tabasso (Sermig) e il direttore artistico di Astimusica Massimo Cotto. Anche quest’anno Paolo Conte sarà il padrino della manifestazione. Ospiti della serata gli artisti della scuola circense Chapitombolo di Monale.

Nelle foto: Lou Dalfin, Rovazzi, Fiorella Mannoia, immagine 2016 di Asti God’s Talent

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