Dopo la I.S.O. Big Band stasera ad Astimusica tocca a Rocco Hunt

Dopo la I.S.O. Big Band stasera ad Astimusica tocca a Rocco Hunt

Domani Stranivari, lunedì La Scapigliatura e Blindur, martedì il blues di Lurrie Bell

Diciannove musicisti sul palco, settecento spettatori in piazza: sono i numeri del concerto della I.S.O. Big Band ad Astimusica.
Ieri sera la formazione astigiana diretta da Franco Bogliano ha aperto il primo dei tredici concerti nell’incantevole cornice di piazza Cattedrale, dopo l’avvio del festival nel chiostro del Museo Paleontologico.
Per tanti del pubblico, facce conosciute in scena: “Siamo quasi tutti astigiani, tranne qualche infiltrato speciale, e soprattutto siamo ben contenti di essere qui” la premessa di Bogliano dopo aver aperto con “Sussidio” di Phil Collins.
Al terzo brano sono arrivati i cantanti: Giulia Rossi, molto apprezzata in “Orange colored sky” di Nat King Cole, e Sal Belvedere, che ha scaldato la piazza con “Jump” nella versione interpretata da Paul Anka. Per loro sette canzoni in scaletta, compresa quella che ha chiuso il concerto, rielaborata per l’occasione come omaggio della band al festival: “Volare” per ricordare il grande Modugno.
Il pubblico ha anticipato con gli applausi i pezzi che ha dimostrato di conoscere e gradire in modo particolare, come “Summertime” di Gershwin e “Oye como va”, resa popolare dai Santana.
Poi l’omaggio a Gianni Bogliano, amato jazzista e fratello di Franco, con il brano che lo vedeva protagonista indiscusso in scena, “Solitude”, il trombone questa volta affidato a Giampiero Malfatto. Mentre qualcuno ha ricordato, tra il pubblico, un’altra assenza che si fa sentire: Maurizio Furlani, amico del festival che viveva di musica, a cui il direttore artistico Massimo Cotto ha voluto dedicare questa ventunesima edizione.
A mezzanotte il concerto era già finito, gli spartiti chiusi e la band stretta dall’affettuoso abbraccio degli amici e dallo stupore di chi ancora non la conosceva. Bella musica tra soul, funky e jazz: soddisfatti gli organizzatori di Comune e Asp che con il concerto, e l’apericena che lo ha preceduto, hanno scelto di non lasciare vuota la piazza dopo il rinvio di Ezio Bosso al 7 settembre.
Tutt’altro genere quello di Rocco Hunt, il rapper atteso questa sera in piazza Cattedrale nell’ambito del fortunato “Wake up tour”. Apre LoopEn (Area Sanremo).
Ingressi (a 15 euro) dalle 19.30. Musica due ore dopo.

 

 

Dopo Rocco Hunt tre serate a ingresso libero prima di Al Bano

Da domani Astimusica, sostenuta da Banca C.R. Asti, Fondazione Cassa di Risparmio di Asti, Iren, AEC, Energrid, La Stampa, proseguirà con tre concerti a ingresso libero prima di accogliere, mercoledì 13 luglio, Al Bano. Appuntamento alle 21.30 in piazza Cattedrale (per chi vorrà apericena dalle 19.30).
Ecco che cosa riserva il programma.

Domenica 10 luglio: Stranivari  

Arrivano gli Stranivari per presentare uno spettacolo swing, folk, reggae e calypso di canzoni celebri della tradizione italiana. Non mancheranno brani inediti di loro composizione.
Stranivari è la storia di musicisti randagi che viaggiavano con il loro strumento senza alcuna discriminazione di strade, piazze e locali: dove si sentivano accolti si sedevano, aprivano le custodie e suonavano. Un viaggio nella musica, nelle culture che si incontrano e mescolano le proprie radici formando un’unica ed inimitabile composizione.

Lunedì 11 luglio: La Scapigliatura e Blindur

Due fratelli per una band: Niccolò e Jacopo Bodini, artisti cremonesi, suonano insieme da sempre e scrivono canzoni. Sono La Scapigliatura.
Nei loro brani la tradizione cantautorale italiana viene rivisitata con un linguaggio ironico e ricco di riferimenti al pop e alla cultura alta, raccontando con fare cinematografico storie di pensieri e sequenze quotidiane dove le donne e le idee si intrecciano nel passaggio dall’adolescenza all’età adulta dei due autori.
Un viaggio musicale che, dalla canzone d’autore, passa per l’elettronica francese e le atmosfere suggestive del rock nord-europeo, ricreando paesaggi sonori di vasti orizzonti. Un background internazionale ed eclettico che riflette le esperienze di vita della band.
Poi toccherà ai Blindur. Sono in due sul palco (Massimo De Vita, voce e chitarra, e Michelangelo Bencivenga, banjo e cori), ma suonano tantissimi strumenti: tanto che, ascoltandoli a occhi chiusi, sembra di sentire una band.
Nella musica del duo partenopeo si può scorgere l’impronta della scena new folk popolata da artisti come Bon Iver. Vincitori di prestigiosi riconoscimenti (tra cui il Premio De Andrè e il Premio Buscaglione), i Blindur propongono testi la cui matrice è da rintracciare nella tradizione e poetica del cantautorato italiano, con un occhio più attento a quello moderno e alternativo.

Martedì 12 luglio: Lurrie Bell                                                                                                                      

Figlio del leggendario armonicista Carey Bell, ha il blues nel DNA ed imbraccia la sua prima chitarra a soli 8 anni: nella sua lunga carriera ha registrato più di 70 dischi con numerosi artisti della scena blues di Chicago.
Oggi Lurrie Bell si pone come simbolo ed esempio di spontaneità e  genuinità che sfugge alle regole del business musicale e si alimenta della propria energia. Lo spettacolo che lo vede protagonista con la sua band viene considerato come uno dei più coinvolgenti e autentici concerti di blues a cui si possa assistere.
Di notevole impatto è lo stile chitarristico, fresco e vitale, che unitamente alle doti vocali rende veramente unica la performance di Lurrie Bell.
Sentire per credere, mentre mercoledì 13 arriverà Al Bano (ingressi a 30 e 20 euro).

Info su programma del festival e prevendite: www.astimusica.info

Nelle foto: uno scorcio di piazza Cattedrale ieri sera.

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