Tredicimila spettatori per Astimusica arrivata a metà programma

Tredicimila spettatori per Astimusica arrivata a metà programma

Successo di presenze nei primi cinque concerti. Cotto: “Il festival appartiene alla gente”

A metà del percorso, Astimusica fa i conti e il bilancio è più che positivo: sono tredicimila gli spettatori passati al festival nelle prime cinque serate.
L’immagine, che si ripete a ogni concerto, è di una piazza colma e viva, fortemente coinvolta nel condividere la piacere della musica e dello stare insieme. Come si mischiano i generi sul palco, così nel pubblico si mescolano le età.
“Tredicimila persone sono un successo di dimensioni clamorose – commenta il direttore artistico Massimo Cotto – non abbiamo mai inseguito i numeri, ma colpisce e fa piacere la partecipazione degli astigiani al festival. Astimusica appartiene alla gente più di quanto appartenga agli organizzatori”.
Ogni genere musicale (e questa edizione ne ha messi insieme tanti e differenti) ha il suo pubblico, che si è scelto gli artisti (Lou Dalfin, Rovazzi, Fiorella Mannoia, Maldestro) e spesso è tornato.
Il clima è sereno, anche grazie alla vigilanza assicurata dagli organizzatori di Comune e Asp.
Laddove (Asti God’s Talent) si è scommesso, ricorda Cotto, si è vinto anche grazie alla complicità di ospiti, come Paolo Conte, che col dialogo e l’ironia hanno cancellato la distanza tra il palcoscenico e la piazza. Il divertimento dell’Avvocato, che domenica sera al talent riservato ai giovani coristi ha riso e scherzato in sciolta rilassatezza, si farà ricordare.
Intanto stasera Astimusica sfoglierà una pagina di storia blues con Zac Harmon, cresciuto nel Mississippi con la musica in casa: il padre farmacista, armonicista blues e primo farmacista nero di Jackson, si prendeva cura dei bisogni di artisti come Muddy Waters, BB King, Tina Turner e la madre suonava il piano.
Ieri sera l’artista ha avuto un assaggio di Astimusica assistendo al concerto di Maldestro; stasera tocca a lui, alla sua sensazionale voce e all’inconfondibile suono della chitarra, in una mescolanza di blues, reggae, soul e gospel.
Concerto alle 21.30 con ingresso libero; dalle 19.30 apericena sull’area del festival.

L’arte dell’improvvisazione domani con Stefano Bollani e “Piano Solo”

Stefano Bollani e “Piano Solo”: più che un tradizionale concerto al pianoforte, un omaggio all’arte dell’improvvisazione.
C’è questo nel programma di domani di Astimusica (ore 21.30, ingressi 20 euro).
Compositore, pianista acclamato a livello internazionale, colto e pop insieme: la cifra di Bollani è quella dell’originalità e dell’eclettismo che gli permette di passare senza difficoltà dal jazz alla classica senza soluzione di continuità esibendosi per entrambi sui palchi più famosi del mondo, passando anche per progetti televisivi e teatrali.
“Piano Solo” sarà una sorpresa.
Nel momento in cui Bollani sale sul palco per il suo “one man show” tutto può accadere: non esiste alcuna scaletta, nessun programma di sala a cui aggrapparsi per seguire il succedersi dei brani.
Lo spettatore è trascinato in un’avventura ogni sera diversa, un viaggio a perdifiato attraverso orizzonti musicali solo apparentemente lontani. Così si può passare da Bach ai Beatles, da Stravinskij a ritmi brasiliani, con improvvise incursioni nel pop o nel repertorio italiano degli anni Quaranta. In questo vero e proprio flusso di coscienza musicale, il riso e l’emozione si mescolano.
Una cosa è certa: alla fine del concerto sarà il pubblico a decidere il bis. Bollani esegue sul momento i pezzi richiesti: un medley a sorpresa tra virtuosismo e irriverenza.
La serata è organizzata in collaborazione con il Circolo Filarmonico Astigiano e inserita in Monferrato jazz Festival.
Informazioni su Astimusica (sostenuta quest’anno da Banca di Asti, Fondazione Cassa di Risparmio di Asti, Iren, AEC, La Stampa) al numero telefonico dedicato 371.3902989 e su www.astimusica.info

Nelle foto: Maldestro ieri sera in piazza Cattedrale; Stefano Bollani; il pubblico di Asti God’s Talent

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